Le tonalità

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  1. sentimentideltempo
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    Dalle scale si arriva all'elemento fondante del sistema tonale, che è (ovviamente) la tonalità. Ognuna delle sette note nella scala ha un suo ruolo e compito diverso, e in ogni scala questo ruolo è interpretato da una nota diversa, anche se in questo caso invece che di note, si parla di grado della scala musicale (ma è la stessa cosa).
    Al grado I, come abbiamo visto, c'è la tonica, che da' il nome al tipo di scala (in DO maggiore, in SOL maggiore e così via). Una composizione che utilizza come base quel tipo di scala sarà quindi in quella tonalità, come la Sinfonia n. 5 di Beethoven citata in precedenza, che è basata su una scala in DO minore, ed è quindi chiamata 5° Sinfonia in Do Minore. La nota caratterizzante la "sensazione" che la scala trasmette è la V, la dominante, ma caratterizzano la scala anche le altre note o gradi della scala, ognuna con ruolo diverso, dalla sopratonica alla sottodominante, elencate nel seguito assieme al loro "carattere", come tradizionalmente descritto:



    Tonica: da' il nome alla tonalità, trasmette una sensazione di equilibrio, di staticità
    Sopratonica: all'opposto, trasmette una sensazione di perdita di equilibrio
    Caratteristica (o Mediante o Modale): determina se il modo è maggiore o minore (se è a una distanza di 2 toni o 1 tono ed mezzo, vedi schema precedente), ed è mediana nell'accordo tonale; fa tornare ad una sensazione di stabilità
    Sottodominante: il grado da cui possono essere generate le modulazioni (varianti alle scale principali)
    Dominante: completa l'accordo tonale (I-III-V); è definita dominante nel senso che richiama la tonica, per completare l'equilibrio soggettivo, ovvero "domina" la tonica
    Sopradominante: altro grado, come la sottodominante, di sospensione e di avvio per modulazioni
    Sensibile: ha una tendenza risolutiva sulla tonica successiva, "sensibile" perché instabile, anche perché prossima ad essa (è sempre a distanza di mezzo tono)
    Tonica. Primo grado dell'ottava superiore
    Una caratterizzazione che, come si vede, punta a codificare la sensazione prevalente che la scelta di una scala o di un'altra e la posizione dei gradi all'interno di essa trasmette alla nostra sensibilità, anche in base ad elementi di fisica acustica, legati alla sommatoria delle armoniche.
    Per sperimentare la attendibilità di queste definizione si può semplicemente suonare una scala, anche la più semplice, quella di DO maggiore. Si riconoscerà facilmente il senso di stabilità, di rilassamento, che trasmettono la III e la V nota. Si riconoscerà ancora più nettamente il senso di non compiutezza che lascia la Sensibile. Basta provare a smettere di suonare la scala sulla settima nota anziché sull'ottava per sincerarsene.
     
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